Appalti pubblici pilotati in cambio di regali e sostegno elettorale: arrestati tre sindaci salentini


Le misure cautelari riguardano Ernesto Toma, primo cittadino di Maglie, Salvatore Sales, sindaco di Sanarica, e Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano.

Tre sindaci agli arresti nell’ambito di un’indagine su presunti illeciti legati agli appalti pubblici. Le misure cautelari riguardano Ernesto Toma, primo cittadino di Maglie, Salvatore Sales, sindaco di Sanarica, e Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano.
Le accuse a loro carico, a vario titolo, sono di: corruzione, turbativa d’asta, truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Secondo le indagini, i tre primi cittadini avrebbero favorito alcune imprese nell’assegnazione di lavori pubblici in cambio di benefici personali, come lavori gratuiti su proprietà private, regali e sostegno elettorale. Per Toma e Sales sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per Cavallo è stata disposta la custodia in carcere.

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Le indagini della guardia di finanza, che stamattina, 13 marzo, ha eseguito altre 7 misure cautelari (altre 2 in carcere e 5 ai domiciliari), coprono il periodo dal 2016 al 2022 e riguardano un presunto sistema di gestione degli appalti, che avrebbe eluso le norme sulla trasparenza e sulla concorrenza. Per altri 6 indagati è stata disposta la misura interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
L’inchiesta ha svelato un presunto sistema di manipolazione degli appalti, in cui i sindaci avrebbero favorito le imprese dei fratelli Marco e Graziano Castrignanò, in cambio di lavori privati gratuiti, regali, denaro e sostegno elettorale.
Ernesto Toma, 60 anni, sindaco di Maglie dal 2020, è accusato di aver beneficiato di lavori gratuiti e altri vantaggi dai Castrignanò, in cambio di proroghe illecite per appalti pubblici. Tra i favori ricevuti ci sono la fornitura gratuita di piante per il suo matrimonio e la ristrutturazione di un immobile di sua proprietà. Toma, già assessore provinciale per Forza Italia e vicino politicamente a Raffaele Fitto, ha ricevuto la richiesta di arresti domiciliari. L’inchiesta ha rivelato che avrebbe favorito i Castrignanò in lavori pubblici, come la manutenzione del verde pubblico e la gestione dello stadio comunale, alterando gli appalti e violando le normative sulla concorrenza.
Salvatore Sales, sindaco di Sanarica, è accusato di corruzione e abuso d’ufficio per aver manipolato gare d’appalto per importanti progetti, come la messa in sicurezza del rischio geomorfologico e l’efficientamento dell’illuminazione pubblica. In cambio, Sales avrebbe ricevuto lavori gratuiti e altri benefici, tra cui la ristrutturazione della sua casa e il sostegno elettorale per le sue campagne. Le indagini puntano anche su un legame elettorale tra Sales, i Castrignanò e un altro indagato.
Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano, è accusato di corruzione, turbativa d’asta e truffa. In cambio di denaro e lavori gratuiti per il suo comitato elettorale, Cavallo avrebbe manipolato le gare d’appalto per assegnare lavori a favore delle imprese Castrignanò, tra cui la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento sismico di scuole. Cavallo, rieletto nel 2022, è stato arrestato in carcere.





















































13 marzo 2025 ( modifica il 13 marzo 2025 | 08:59)

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